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F.A.Q.

Non credete che sia possibile che le radiazioni dei cellulari siano cancerogene perché le istituzioni non ne parlano? Se è vero che l’Italia è contro l’informazione pubblica – con le responsabilità che ne conseguiranno -, altri paesi europei come Francia e Belgio hanno invece leggi chiare.

Dubitate che sia possibile che le radiazioni dei cellulari siano cancerogene perché “non si vede” e sembra innocuo? Pensate allora che anche l’amianto è inodore, oppure che l’isocianato di metile (Bhopal) è incolore.

Che senso ha evitare queste esposizioni se tanto tutto intorno è pieno di wireless e altri che telefonano? Prima di tutto, per ragioni di fisica, la distanza dal corpo riduce fortemente l’esposizione; inoltre, l’uso delle apparecchiature senza cavo appesantisce il valore di fondo del campo elettromagnetico; infine l’uso dei dispositivi per trasmettere come modem, antenne, ecc. va a danno di tutti.

Il cellulare mi espone a rischi solo se telefono? No: i telefoni generano campi elettromagnetici anche se si vedono e scaricano filmati, se si ascolta musica in streaming, se si fa una videochiamata. A dosi minori, anche se si inviano messaggi in chat e se si inviano e ricevono SMS. Non è solo la telefonata classica con l’apparecchio attaccato al telefono. La vostra attenzione deve essere il telefono e cosa sta facendo. Tant’è che il dispositivo emette campo elettromagnetico anche se non si compie alcuna azione, perché continua incessantemente a dialogare con la rete cercando il segnale migliore, scaricare aggiornamenti di software, fornirvi informazioni meteo eccetera. Tutte queste azioni comportano trasferimento di pacchetti di codici numerici che hanno un peso in KB e che richiedono potenza e campo elettromagnetico.

Qual è il valore soglia? Prima di tutto, sono necessari anni perché un tumore non epiteliale si sviluppi. E' poi stato osservato un effetto dosimetrico nei lavori scientifici pubblicati: più accumulate esposizione ai campi del telefono, più aumentano i rischi di ammalarvi.

Espongo a rischi solo me? No: considerate sempre il concetto di inquinamento elettromagnetico passivo, proprio come nel fumo di sigaretta. Se telefonate, scaricate video, ecc., state inquinando ed esponendo a rischi per la salute non soltanto voi, ma anche coloro che stanno intorno.

Il cellulare è davvero inevitabile? E’ corretto contestualizzare; tuttavia potremmo prendere una comunità locale qualunque: se oggi l'uso di cellulare è pari a X minuti per persona al giorno, e non vi erano mai stati telefoni fissi in precedenza, il cellulare potrebbe rappresentare una comodità superflua nella comunità, rispetto ai bisogni suoi tradizionali. Il bisogno attuale di averlo è legato alla sua novità, versatilità, attrattiva, ma molto probabilmente non ad una reale esigenza sociale (salvo casi di coloro che lo usano per tenersi in contatto con familiari troppo distanti per essere visitati, ad esempio).

Se uso l’auricolare è tutto ok? Non proprio. Puntare sugli auricolari significa innanzitutto, automaticamente consolidare il proprio uso del cellulare. L'invito principale è a non usarlo e comunque a spegnerlo ogni volta sia possibile. Inoltre, l'auricolare diminuisce sì l'esposizione alle radiazioni vicino al capo (senza peraltro annullarlo), ma lo sposta altrove, es. bacino se lo si tiene in tasca mentre si telefona, quindi gli organi target divengono altri, uno studio californiano ha rilevato in maschi che lo usavano in tal modo, impatti sulla quantità e vitalità degli spermatozoi.
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