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In Tribunale

Il Tribunale di Ivrea nel 2017 emette la prima ed unica sentenza al mondo che già in primo grado riconosce il nesso uso del cellulare/neurinoma.

Per la Consulenza Tecnica d’Ufficio disposta dal Giudice, è l’uso del cellulare ad aver causato, secondo un criterio di probabilità il neurinoma dell’acustico, tumore benigno, in un lavoratore di 57 anni di un’importante azienda italiana che utilizzava il cellulare dalle 3 alle 4 ore al giorno.

Il Tribunale ha così condannato condanna l’INAIL a corrispondere al lavoratore la rendita da malattia professionale.

La Corte Appello Brescia del 2009 era stata la prima sentenza di corte d’Appello al mondo che riconosceva quel tipo di nesso (ribaltando una decisione del tribunale di Bergamo) e la Corte di cassazione nel 2012 la prima sentenza di Corte suprema al mondo che lo confermasse (conferma Brescia 2009). In tutti e tre i casi decisivo è stato il contributo tecnico del Prof. Levis e di A.P.P.L.E.

Nel 2014 l’Associazione A.P.P.L.E. ed il Sig. Marcolini (il dirigente d’azienda bresciano vincitore della causa in Cassazione) hanno lanciato, rappresentati da Ambrosio & Commodo, una causa amministrativo chiedendo al TAR Lazio di ordinare al Governo l’effettuazione immediata di una campagna di informazione pubblica su scala nazionale sui rischi di insorgenza di tumori per l’utilizzo dei telefoni cellulari, e sulle modalità da attuare per annullare o ridurre l’esposizione.

Il Ministero della Salute, dell’Ambiente, dello Sviluppo Economico, dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca si sono costituiti al TAR contro A.P.P.L.E. e Marcolini negando il legame causale e rifiutandosi di effettuare la campagna di informazione, smentendo una propria assicurazione scritta del 2011.

A fianco del Governo e contro i ricorrenti si è costituita l’Associazione dei gestori e produttori di telefonia.
Il TAR non ha ancora deciso la causa.

Il Governo si è pure rifiutato di rispondere ad un’interrogazione parlamentare del 2015 di Scibona e altri (M5S) in cui si chiedeva il perché non venisse effettuata la campagna di informazione.
Ecco le richieste di A.P.P.L.E. al TAR:
  • Rendere obbligatorio per i gestori/operatori di telefonia cellulare l’invio di SMS sulle regole di utilizzo cautelativo finalizzato ad evitare il rischio cancerogeno, così come previsto nel decreto che i resistenti dovranno emanare.
  • introdurre il divieto di pubblicità dei telefoni cellulari e dei relativi contratti di utilizzo, in qualsiasi forma e, solo in caso di mancato accoglimento del presente punto, in subordine:
  • rendere obbligatorio per i produttori ed i gestori/operatori di telefonia cellulare e/o cordless, l’apposizione sulle documentazioni promozionali contrattuali, pubblicitarie e simili, sia cartacee, che televisive, radiofoniche e telematiche o altro, dei rischi alla salute derivanti dall’uso dei telefoni cellulari e cordless e delle regole di utilizzo cautelativo così come previsto nel decreto che i resistenti dovranno emanare.
  • inibire comunque a gestori/operatori di telefonia cellulare la propalazione quale che sia il media utilizzato (e quindi cartacee, televisive, radiofoniche, telematiche o altro) di promozioni contenenti, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, offerte “unlimited”, oppure “minuti illimitati verso tutti”, o ancora “infinito”.
  • inibire a produttori e gestori/operatori di telefonia cellulare la propalazione di promozioni quale che sia il media utilizzato (e quindi cartacee, televisive, radiofoniche, telematiche) ritraenti persone nell’atto di telefonare senza auricolari o senza utilizzo del vivavoce;
  • inibire a gestori/operatori di telefonia cellulare la propalazione quale che sia il media utilizzato (e quindi cartacee, televisive, radiofoniche, telematiche) di promozioni destinate o comunque appetibili per consumatori minorenni.
  • rendere obbligatoria ai produttori la spiegazione all’interno delle norme di sicurezza dei dispositivi (libretti allegati al prodotto) circa i possibili rischi cancerogeni derivanti dall’utilizzo e la necessità di modalità di utilizzo cautelativo per ridurre l’esposizione, a partire dall’opzione non-utilizzo.
  • rendere obbligatorio per i produttori, tramite chiare avvertenze all’esterno sulle scatole/confezioni dei nuovi prodotti, l’avvertenza circa i possibili rischi cancerogeni derivanti dall’utilizzo e la necessità di modalità di utilizzo cautelativo per ridurre l’esposizione, a partire dall’opzione non-utilizzo, così come avviene per i prodotti del tabacco.
  • rendere obbligatorio per i produttori, tramite chiare avvertenze sul telefono stesso, del rischio cancerogeno;
  • rendere obbligatorio per i produttori l’invio di un messaggio con le regole di utilizzo cautelativo finalizzato ad evitare il rischio cancerogeno all’accensione ed allo spegnimento dell’apparecchio cellulare.
  • rendere obbligatorio per i produttori/gestori/operatori l’invio di un messaggio di avvertenza finalizzato ad evitare il rischio cancerogeno non appena raggiunta la durata di conversazione telefonica superiore ad un limite massimo da determinarsi, nonché di ulteriore e diverso messaggio di avvertenza e rischio non appena raggiunta la durata complessiva, nell’arco delle ultime 24 ore, di conversazione telefonica superiore ad ulteriore limite massimo, sempre da determinarsi.
  • rendere obbligatorio per i produttori/gestori/operatori l’invio di un messaggio immediato di avvertenza finalizzato ad evitare il rischio cancerogeno, che la telefonata appena iniziata non è presidiata da auricolare o vivavoce.
  • rendere obbligatorio per i produttori di indicare chiaramente il livello di grado di assorbimento specifico (SAR) dello specifico dispositivo sulla confezione e nei tagliandini pubblicitari nei negozi ed in ogni pubblicità dei modelli (in ottemperanza all’art. 12 della L. 36/01).
  • rendere obbligatorio ai rivenditori di esporre i livelli di SAR dei dispositivi che mettono radiazioni e informazioni generali sulle regole di prudent avoidance finalizzate ad evitare il rischio cancerogeno;
  • rendere obbligatorio per i produttori la costruzione e commercializzazione di apparecchi di telefonia mobile concepiti in modo tale che le conversazioni siano possibili, salvo situazioni di emergenza, solo se é collegato l'auricolare o è attivato il viva voce.
  • rendere obbligatorio per i costruttori di autovetture, camion e furgoni, l’applicazione sui mezzi del vivavoce di serie e non più come optional.
  • diramare divieti/raccomandazioni di non far utilizzare i dispositivi ai bambini sotto i 16 anni.
  • diramare raccomandazioni di non far utilizzare i dispositivi ai giovani a partire dai 16 anni solo per messaggi di testo e solo in casi di emergenza, tramite voce con uso di auricolari o vivavoce.
  • diramare raccomandazioni di non tenere i dispositivi accesi indosso (tasche, tasconi, ecc.) e comunque accesi se non quando strettamente necessario.
  • diramare raccomandazioni di non tenere i dispositivi accesi durante la notte se non quando strettamente necessario e comunque distante da corpi umani;
  • incentivare i datori di lavoro pubblici e privati all’utilizzo di linee ed impianti telefonici fissi a cavo, limitando e dove d’uopo vietando l’utilizzo di apparecchi telefonici cellulari e/o cordless o similari
  • rendere vigente il divieto assoluto di utilizzo di tali apparecchi in zone a forte densità (es. teatri, cinema ove peraltro l’utilizzo è inutile) oppure ancora, stadi, treni, ove la concentrazione di campi elettromagnetici comporta aumento sensibile dei rischi base.
  • riduzione dei limiti di esposizione, dei valori di cautela e degli obiettivi di qualità, in ottemperanza alla legge italiana e alla raccomandazioni del PE, dell’EEA e del COE.
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